24 aprile 2024

Digital Marketing

Cosa si intende quando si parla di Neuromarketing?

Digital Marketing

Cosa significa Neuromarketing?

Il neuromarketing è lo studio di come il cervello umano reagisce agli stimoli di marketing e come queste reazioni influenzano le decisioni d’acquisto.

 

 

Contrariamente alla concezione tradizionale, che considerava le decisioni d'acquisto come frutto di un ragionamento razionale, il neuromarketing ci mostra come queste decisioni siano spesso guidate da impulsi emotivi inconsci. Ciò significa che le preferenze e le scelte dei consumatori sono influenzate da processi mentali che avvengono al di sotto del livello di consapevolezza.

 

Il neuromarketing si basa sull'analisi dell'attività cerebrale per comprendere cosa catturi l'attenzione del pubblico, quali emozioni vengano suscitate e quali fattori spingano alla scelta di un prodotto rispetto a un altro. Questo approccio rivela l'importanza della brand awareness e delle associazioni emotive con un marchio nel processo decisionale.

 

Quando Nasce il Neuromarketing?

L'interesse per il neuromarketing è emerso negli anni '90, ma è stato solo nel 2002 che il termine è stato coniato da Ale Smidts, professore di marketing e analisi del comportamento del consumatore. Gli studi pionieristici, come quello condotto da Read Montague al Baylor College of Medicine nel 2003, hanno utilizzato tecniche di imaging cerebrale per analizzare le preferenze dei consumatori tra brand concorrenti.

L'avvento del marketing digitale ha ulteriormente trasformato il panorama del marketing, rendendo cruciale per le aziende l'adozione di strategie innovative. Grazie ai canali digitali, le aziende possono raggiungere un vasto pubblico in modo diretto ed efficiente, purché comprendano le dinamiche del comportamento umano online.

 

L'integrazione tra Comunicazione, Marketing e Neuroscienze

Marketing, comunicazione e neuroscienze hanno un fondamentale punto di contatto: le emozioni. Ecco perché oggi si parla di neuromarketing: neuroscienze e marketing possono essere fuse in una nuova disciplina che utilizza la strumentazione tipica delle neuroscienze per analizzare e capire l’impatto dell’attività di marketing sulle diverse aree cerebrali del soggetto. Le potenzialità che le neuroscienze possono offrire al marketing per costruire una comunicazione sempre più efficace sono enormi.

 

Neuromarketing nel Contesto Digitale

L'integrazione delle neuroscienze nel digital marketing offre un'enorme opportunità per connettersi in modo più profondo con il pubblico di riferimento. Le neuroscienze vengono infatti applicate al marketing per una comunicazione più emozionale ed efficace. Analizzando le reazioni del cervello agli stimoli digitali, le aziende possono ottimizzare le loro campagne per massimizzare l'engagement e generare conversioni significative.

 

Quali Tecniche Usa il Neuromarketing?

Il neuromarketing si avvale di una serie di tecniche di neuroimaging (noto anche come imaging cerebrale, comprende diverse tecniche utilizzate per mappare direttamente o indirettamente la struttura, la funzione o la farmacologia del sistema nervoso) per studiare l'attività cerebrale in relazione agli stimoli di marketing. 

 

Tra queste tecniche, troviamo due tecniche principali.

 

1. EEG (Elettroencefalografia): Questa tecnica è ampiamente utilizzata nel neuromarketing grazie alla sua elevata risoluzione temporale, alla non invasività e alla relativa semplicità di gestione. L'EEG è stato impiegato nel settore pubblicitario per testare l'efficacia delle campagne pubblicitarie, comprendere il comportamento futuro dei consumatori durante la visualizzazione di spot pubblicitari e misurare l'attrattiva di determinati annunci. Numerosi studi hanno utilizzato l'EEG per esaminare le preferenze dei consumatori in vari contesti, come le preferenze estetiche attraverso stimoli visivi, le scelte tra due opzioni e le preferenze di acquisto in diverse situazioni.

 

2. fMRI (Risonanza Magnetica Funzionale): Questa tecnica non invasiva registra l'attività neuronale misurando i segnali di ossigenazione cerebrale nelle diverse regioni del cervello. Sebbene la fMRI presenti uno svantaggio in termini di risoluzione temporale e costi elevati, è ampiamente impiegata nel neuromarketing. È stata utilizzata per studiare il comportamento dei consumatori, l'estetica del packaging dei prodotti, prevedere le decisioni d'acquisto e comprendere le risposte cerebrali ai marchi.

 

Oltre a queste tecniche principali, il neuromarketing si avvale di altre metodologie, tra cui:

  • 1. Eye Tracking: Utilizzato per monitorare i movimenti oculari e valutare la dilatazione e la contrazione della pupilla in risposta agli stimoli visivi.
  • 2. Attività Elettrodermica: Misura i cambiamenti nella sudorazione cutanea, indicando l'attivazione emotiva.
  • 3. Analisi delle Espressioni Facciali: Attraverso software dedicati, si analizzano le espressioni facciali per comprendere le reazioni emotive.
  •  
  • Esistono altre tecniche, meno comuni: tra queste ci sono il Mind Wave, le tecniche biometriche e l'elettromiografia facciale (fEMG).

Queste tecniche consentono di ottenere una comprensione più approfondita delle risposte emotive e cognitive dei consumatori agli stimoli di marketing, contribuendo così a migliorare l'efficacia delle strategie di comunicazione e vendita.

 
 

Conclusioni

Il neuromarketing rappresenta un ponte tra scienza e pratica nel mondo del marketing digitale. Sfruttando le conoscenze delle neuroscienze e le tecnologie digitali, le aziende possono creare esperienze coinvolgenti e personalizzate che risuonano con il loro pubblico.