27 ottobre 2021
Social media marketing
Squid Game: un successo tra product placement e real time marketing
27 ottobre 2021
Social media marketing
Nell’ultimo periodo, in qualsiasi circostanza e in ogni occasione, è stato impossibile non parlare, non leggere o non commentare di una delle ultime serie prodotte e lanciate sul mercato dalla piattaforma streaming Netflix.
Squid Game, letteralmente “gioco del calamaro”, è diventata in pochissimo tempo la serie TV più vista della piattaforma: 132 milioni di views (polverizzando il precedente record di 82 milioni raggiunto da Bridgerton) nei primi 23 giorni on air; battendo quindi tutti i record di visualizzazioni, Netflix ha calcolato che Squid Game può valere 900 milioni.
Monopolizza, dunque, da settimane discussioni online e offline, private e pubbliche, crea confronti e discussioni con amici e conoscenti per condividere sia ammirazione sia preoccupazione per questa produzione dalle molteplici sfaccettature.
Cos'ha di così speciale?
Bisogni, povertà, necessità, lotta di classe: queste sono le pietre miliari della serie Netflix che in poche settimane ha fatto il giro del mondo.
Al di là della trama che contiene una cruda critica a una società basata sulla disparità sociale (causata dalla mancanza di un ceto medio) e sulla ludopatia, quello che colpisce è il successo straordinario che ha avuto in un periodo di tempo irrisorio.
Tra le frasi che si sentono di più, dette e citate sia online sia offline, ci sono discorsi inerenti alla trama "la storia è qualcosa di scontato e di già visto", oppure "ricorda Hunger Games".
(Nel caso delle produzioni, oltre ovviamente al plot, sono fondamentali all’enfasi e alla riuscita della trama elementi come: le scenografie, in questo caso rese minuziosamente inquietanti; i colori, Squid Game li usa pastello e regnano sovrani in ogni scena; la cura dei dettagli, qui quasi maniacale…).
Tutto può essere, ma allora perché Squid Game è così apprezzato?
Squid Game offre un meccanismo di sopravvivenza: tra gli alti e i bassi della vita dell'essere umano, spesso costretto a spingersi oltre i limiti, vi sono nascoste e intrecciate dietro trame complesse e nobili, di amore o di amicizia, che nascono per necessità e per natura umana.
La critica va spesso verso il finale: perché giocare in team se il vincitore sarà soltanto uno?
Il messaggio che Squid Game si propone di lanciare è chiaro e semplice: gli altri, quelli con cui spesso si è costretti a lavorare, convivere o "giocare", possono essere un'ancora di salvezza.
Cosa ha reso Squid Game un trend virale di successo?
L’entertainment cambia le regole del mercato: serie, film e video, in generale tutto ciò che fa parte del mondo dell’entertainment e in particolar modo dell’entertainment online, hanno una ripercussione importantissima sulla vita quotidiana di tutti.
Il rapporto simbiotico tra realtà e finzione basato su produzioni che esercitano una fascinazione particolare, non appartiene solamente alla nicchia di appassionati, ma può, come in questo caso, stabilirsi con chiunque e portare alla realizzazione di dinamiche sociali sorprendenti.
Non si parla quindi di coinvolgimenti sociali riservati a coloro che fanno parte della community sfegatata, ma di una realtà dedicata a un pubblico di spettatori ampio e soprattutto variegato.
In questi casi, e la serie Netflix Squid Game ne è un chiaro esempio, gli impatti socio economici non sono marginali, tutt’altro si parla di fenomeni che caratterizzano l’intera società andando ad influire su avvenimenti ed eventi.
L’exploit dell’effetto Squid Game?
Come anticipato prima, il meccanismo che si è instaurato con la serie coreana Squid Game, è interessante perché condiviso dalla società e non da una nicchia di appassionati.
L’exploit dell’effetto Squid Game non può appunto essere spiegato limitatamente da un discorso di fandom (cosa che può interessare celebri saghe come Star Wars oppure Harry Potter): per questa dinamica la sola passione dei fan non è sufficiente a giustificarlo.
L’aspetto interessante è il cercare comprendere come una serie come Squid Game, alla sua prima stagione, sia riuscita a pilotare gli acquisti di una simile quantità di persone, in tutto il mondo.
Le pratiche utilizzate sono piccoli meccanismi che fanno parte del mondo dell’entertainment, oppure, se vogliamo essere più diretti, tecniche più subdole rispetto al concetto di collezionismo che può animare i fan di un franchise.
Certi prodotti, certi dettagli, diventano parte di un sentimento comune, si radicano nell’immaginario comune a livello più o meno inconscio, diventando dei simboli o dei must have.
Per questo motivo, lo scorso giugno è nato Netflix.shop, sito in cui sono presenti prodotti ispirati alle più popolari serie del servizio streaming, come alcune felpe di serie famose, realizzate tramite partnership con case produttrici di abbigliamento.
Il product placement di Squid Game
Squid Game è quindi un esempio del meccanismo di product placement, dinamica classica e facilmente intuibile, che ha portato alla creazione di una moda nel mercato.
Squid Game ha raggiunto, oltre a un successo destinato a crescere, un altro traguardo: ha fatto guadagnare milioni a Vans offrendo alla realtà una visibilità difficile da quantificare, ma non solo.
Vans, fashion brand famoso per le sneaker, infatti, ha visto un vertiginoso aumento delle vendite delle sue slip on, pari al 145%, nei giorni seguenti all’arrivo di Squid Game su Netflix, perché i protagonisti di Squid Game indossano proprio queste scarpe.
Gli spettatori, ma probabilmente non solo, sono stati portati ad apprezzare questo modello di sneakers come mai prima, arrivando quasi ad ammirarlo. Il nome con cui sono sempre state chiamate è passato al dimenticatoio perché, in rete ad oggi, non sono più note come slip on, ma sono state ribattezzate squid shoes.
Vans non è l’unica impresa ad aver beneficiato dell’effetto sociale creato da Squid Game: molti brand appartenenti al settore dell’abbigliamento hanno registrato un cospicuo incremento della richiesta di indumenti capaci di ricreare quel classico look sportivo utilizzato nella serie coreana.
Inserire in film (o serie tv) prodotti specifici di brand più o meno conosciuti non è una cosa di adesso. Questo meccanismo ha una propria storicità: specialmente negli anni ’80 e ’90, molti prodotti venivano reclamizzati su media cartacei con la presenza di uno slogan particolare visto in TV.
L’obiettivo finale era quello di associare un oggetto alla scatola magica: la presenza di un qualunque prodotto all’interno di quel mondo fantastico e ideale avrebbe giustificato la nostra attenzione, rendendo l’oggetto meritevole di tale elevazione.
Questa forma di advertising è, quindi, molto radicata nella nostra storia, tant'è che questa particolare forma pubblicitaria è nata con il cinema stesso.
Vi ricordate Sunlight dei fratelli Lumiere? Quello è stato il primo caso che ha dato inizio a un’evoluzione continua e progressivamente sempre più diffusa.
Alcuni dei casi più eclatanti sono:
- E.T. l’Extraterrestre (1982), che segnò uno straordinario +70% di vendite ai dolcetti Hershey, solo perché erano i preferiti dei protagonisti;
- La saga di James Bond, che da sempre ha coinvolto brand di lusso aumentandone il desiderio di acquisto e le vendite.
Un altro esempio è la Casa di Carta: Netflix ha sottoscritto un accordo commerciale con Estrella Galicia, storico birrificio, per la produzione di 85 milioni di bottiglie impreziosite da un’etichetta dedicata a La Casa di Carta, in occasione della quinta e ultima stagione della serie spagnola.
Real time marketing e Squid Game
Ad aggiungere numeri a un successo già di per se importante è stata la viralità del contenuto. La spiegazione va a braccetto a una forma di marketing cara ormai a molti settori: l’instant marketing o real time marketing.
L’Instant Marketing, IM, o il Real Time Marketing (RTM) è una pratica molto amata da svariati brand. Ma perché? Poter brandizzare un evento di cui tutti parlano è un modo per fare buzz, cavalcare il trend, e quindi aumentare la copertura dei contenuti, ma soprattutto un ottimo modo per mantenere attivo il rapporto con la community, scherzandoci e coinvolgendola.
Già dai primi giorni dello strepitoso successivo della messa online di Squid Game, Instagram, e in generale tutti i social network, si sono popolati di hashtag, di profili e contenuti carichi di ironia e Photoshop.
Tutti i post a tema Squid Game sono sviluppati secondo le due linee grafiche e narrative che rappresentano i punti clou della serie:
- il gioco del caramello
- l’insieme di simboli che rappresenta i “cattivi”.
Per esempio, Domino’s Italia ha seguito il primo filone narrativo personalizzando il gioco del caramello con il suo logo e l’icona di una pizza. Semplice ed efficace.
Non solo in Italia: Domino’s Malesia ha rispettato il tone of voice dell'azienda seguendo il secondo filone e rilanciando l’attivazione It’s all about you tramite la personalizzazione dei simboli sul bigliettino da visita.
Burger King Italia non poteva essere da meno: la cata di fast food ha utilizzato i suoi ingredienti iconici al posto dei simboli di Squid Game.
Squid Game, per tutti questi motivi, ha spopolato così tanto fra critica sociale e crudeltà. E tu, cosa ne pensi?